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Q?
Ho sentito parlare di impianti a pavimento: che cosa sono?
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A.
L’impianto a pavimento è un reticolo di tubi di riscaldamento che è distribuito omogeneamente sotto la superficie calpestabile dell’abitazione. Ovviamente questo tipo di impianti deve essere concepito in fase di progetto o di ristrutturazione edilizia.
Data la grande superficie radiante(un radiatore grande quanto tutta la stanza) si ottengono delle temperature ben distribuite in tutte le parti dell’abitazione con una temperatura dell’acqua dell’impianto che si limita a circa 45-50°. Questo genere d’impianto è l’ideale per essere associato ad una caldaia a condensazione che potrà ottenere rendimenti costanti intorno al 97%. Con un impianto di questo tipo si hanno dei risparmi sul consumo nei confronti di un impianto tradizionale tra il 25% ed il 30%. -
Q?
Vorrei sostituire la mia vecchia caldaia con una a condensazione, è possibile?
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A.
Sì, è possibile. Si devono però attuare alcuni accorgimenti per ottenere un risultato ottimale; se l’impianto è di tipo tradizionale a radiatori è buona regola procedere ad un lavaggio chimico del medesimo per rimuovere eventuali sedimenti.
Questo genere di caldaia si può dotare di una sonda che rileva la temperatura esterna per poter adeguare la giusta potenza e temperatura dei radiatori; è buona regola istallare ad ogni radiatore una valvola termostatica per poter regolare distintamente la temperatura in ogni stanza. -
Q?
Che cos’è la manutenzione ordinaria di una caldaia domestica o condominiale?
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A.
E’ quell’operazione periodica, svolta da un professionista, che ha la finalità di mantenere o ripristinare le condizioni ottimali di funzionalità e sicurezza di origine.
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Q?
Che cos’è l’analisi dei fumi?
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A.
E’ quell’operazione periodica, svolta da un professionista, che, avvalendosi di un’idonea strumentazione, misura ed analizza i gas di scarico verificandone la corrispondenza ai parametri che la legge ha indicato; in caso contrario svolgerà sulla caldaia le opportune regolazioni o altri interventi che riconducano al funzionamento ottimale.
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Q?
Con che periodicità deve essere svolta la manutenzione ordinaria?
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A.
La manutenzione di un impianto termico e regolamentata dai D.L. 192/05; 311/06; 152/06 che rimandano la periodicità della medesima alle indicazioni del libretto di “uso e manutenzione” a corredo della caldaia: tutti i costruttori indicano una periodicità annuale.
Per quanto riguarda l’analisi dei fumi gli stessi D.L. indicano una periodicità biennale. -
Q?
Ho una caldaia che ha già un po’ di anni: quando dovrò sostituirla?
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A.
In teoria fino a che esistono parti di ricambio si può mantenere in vita una caldaia; in verità la durata media è di circa 15 anni.
Ovviamente le manutenzioni annuali che hanno la funzione di mantenere lo stato ottimale di funzionalità ne allungano la vita. -
Q?
Devo sostituire la caldaia e ho ricevuto dei preventivi che variano di molto
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A.
Le caldaie non sono tutte uguali; a parità di potenza ci sono requisiti tecnici che migliorano il comfort di utilizzo ma fanno variare il prezzo.
Un’altra variabile è la modalità di produzione acqua sanitaria istantanea o ad accumulo; inoltre con combustione di tipo tradizionale o a condensazione. -
Q?
Qual’è la differenza tra una caldaia a produzione istantanea e ad accumulo?
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A.
Nella produzione istantanea la caldaia si attiva esclusivamente quando si effettua un prelievo di acqua calda. La caldaia che è in stand-by, si attiva, e scalda l’acqua man mano che le scorre all’interno. E’ la modalità di produzione acqua calda di maggior risparmio e di illimitata durata. C’è però un limite nel produrre alte portate ad elevata temperatura.
La caldaia con accumulo ha al suo interno un serbatoio nel quale è stoccata l’acqua calda; al momento del prelievo comunque si attiva anche la combustione che reintegra ciò che è stato prelevato dal serbatoio.
Questo genere di caldaie è più indicato nei casi di prelievi contemporanei da più rubinetti (ad esempio abitazioni con più bagni) oppure necessità di riempimento vasche da bagno. Permettono maggiori temperature e maggiori portate. -
Q?
Qual è la differenza tra una caldaia tradizionale ed una condensazione?
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A.
I due generi di caldaie offrono all’utente gli stessi standard di funzionalità; la differenza si rileva nel rendimento di combustione che determina il consumo. Le caldaie moderne tradizionali si collocano su rendimenti che sono intorno al 90-92%: significa che ogni 100 mt cubi di metano ne utilizzano 90-92 e il restante lo espellono sotto forma di calore nei fumi al camino.
Le caldaie a condensazione riescono a espellere i fumi molto più tiepidi sfruttando il combustibile anche fino al 97%.